Il Presidente di ANDI Milano Lodi Monza Brianza e Vicepresidente nazionale, parla degli effetti nocivi correlati all’uso del fumo elettronico nell’intervista rilasciata a Today, magazine online di notizie e life-style.
Definita “e-cig” o “svapo”, la sigaretta elettronica è sempre più diffusa, soprattutto tra i giovanissimi (la Simri, Società italiana per le malattie respiratorie infantili, lancia l’allarme: si inizia a fumare sempre prima, considerato che il 43,4 per cento dei ragazzi ha provato la sigaretta elettronica già alle scuole medie, e il 4,1 per cento fin dalle elementari), affascinati dalla presentazione del prodotto e dall’ampia scelta di liquidi di ricarica aromatizzati. È opinione comune che tali dispositivi siano meno nocivi per la salute rispetto alle sigarette tradizionali. Non è così: entrambi i tipi di fumo – ma anche i prodotti a tabacco riscaldato – possono causare problemi di dipendenza ed implicano l’inalazione di sostanze chimiche rischiose.
“Senza creare allarmismi, il danno può essere sia di tipo diretto – inalando sostanze (come i metalli pesanti) che hanno un’azione diretta con effetti negativi a livello orale e delle cellule polmonari – sia di tipo indiretto (in tal caso può verificarsi un aumento della gengivite o della parodontite, entrambe malattie che portano a un’alterazione del sistema di supporto del dente)”, spiega a Today.it il vicepresidente nazionale Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) e presidente Andi Milano-Lodi-Monza e Brianza, Fabio Scaffidi. Che subito sgombra il campo da qualsiasi dubbio: “Sembra ovvio ribadirlo, ma ogni tipo di fumo rappresenta un pericolo per la salute”.
Nuovo studio dal Canada
Non solo più malattie gengivali. La lista di possibili danni che derivano dall’uso di sigarette elettroniche include: lesioni precancerose del cavo orale (formate da cellule che hanno iniziato ad accumulare alcune mutazioni genetiche che potrebbero indurle a divenire tumorali), riassorbimento dell’osso alveolare (riduzione progressiva della quantità di osso subgengivale al quale è ancorata la dentatura), perdita dei denti a causa di carie o gengiviti. E ancora, rischi che spaziano dal tumore al naso all’impotenza al pericolo di mutazioni del Dna. Adesso, dal Canada, giunge una nuova ricerca che ha valutato i dati contenuti in 1.659 studi focalizzati sul rapporto tra l’abitudine a svapare e la parodontite (che si manifesta, di prassi, come un peggioramento della gengivite e poi, se non trattata, con la mobilità e la perdita dei denti).
Ebbene, i risultati mostrano un incremento della placca e della perdita di osso gengivale, una riduzione della profondità della tasca e altre criticità a carico di denti e mucose della bocca. “Purtroppo permane la concezione che le sigarette elettroniche non sono dannose”, interviene Scaffidi. Aggiungendo: “Certo, nelle e-cig non c’è la combustione tipica della sigaretta tradizionale, o se avviene è in forma ridotta. Al contempo, studi internazionali osservano che quel fumo produce sostanze capaci di rivelarsi tossiche e provocare danni tutt’ora non verificati al 100 per cento, ma neppure esclusi”.
Autore: Massimo Canorro